Calendario Eventi

venerdì 12 dicembre 2008

Concerto S. Filippo Neri

Domani pomeriggio si terrà presso l'Oratorio S. Filippo Neri in via Manzoni a Bologna il concerto di Natale dei Mandolinisti Bolognesi e di Parma. Purtroppo come ogni anno questo appuntamento è riservato ai soci dell'associazione e ai pochi eletti che sono riusciti a conquistare un biglietto d'invito qualche giorno fa.
Per tutti gli altri, non disperate!! 
Stiamo organizzando un bellissimo concerto per la prossima primavera e ci sarà posto per tutti quanti!!

mercoledì 22 ottobre 2008

Tira aria di novità...


Novità, non per noi, ma per voi!! Abbiamo un sacco di sedie senza braccioli nel ripostiglio della nostra saletta prove, quando verrete ad attaccarci il vostro nome sopra?

Mi è sempre stato detto che Bologna è la città della cultura, ma dove si sono nascosti i musicisti? Ogni tanto lo scrivo sul blog, 
Benvenuti i nuovi musicisti che hanno voglia di venire a suonare con noi!!! 

Il gruppo di Bologna in questo momento sta un pò "dimagrendo" ma i progetti sono molti e importanti. Passate parola ai vostri amici, a chitarristi timidi o a violinisti che hanno voglia di provare il cugino del loro amato strumento, per non parlare di mandolinisti che si sono persi per le vie di questa città. C'è posto per tutti!

Il repertorio del mandolino è molto vario e interessante, probabilmente non piacerà tutto a tutti, ma sicuramente ognuno riuscirà a trovare tra le note dei nostri spartiti, qualche melodia che non potrà mai più dimenticare.

lunedì 6 ottobre 2008

Il cervello dei musicisti lavora in modo diverso


Geni della musica, e non solo. Sembra infatti che il cervello dei “giovani Mozart” funzioni in modo diverso. Gli psicologi della Vanderbilt University (Usa), grazie a uno studio su “Brain and Cognition”, hanno scoperto che i musicisti ricorrono in modo più efficace a una tecnica creativa chiamata “pensiero divergente”, e usano contemporaneamente l’emisfero destro e sinistro della corteccia frontale più spesso rispetto all’uomo medio.

«Eravamo interessati a comprendere come le persone naturalmente creative guardassero ai problemi che possono essere risolti al meglio pensando fuori dagli schemi - spiega Bradley Folley, fra gli autori dello studio che sarà pubblicato su “Brain and Cognition” - Abbiamo studiato i musicisti perché il pensiero creativo fa parte della loro esperienza quotidiana. E abbiamo scoperto differenze quantitative nel tipo di riposte che danno ai problemi e nella loro attività cerebrale». Il lavoro è stato condotto su un gruppo di 20 studenti di musica classica della Vanderbilt Blair School of Music e su altrettanti coetanei non musicisti iscritti a un corso di psicologia dell’ateneo. Per indagare nella mente dei volontari i ricercatori si sono serviti di una tecnica chiamata spettroscopia nel vicino infrarosso, che ha permesso loro di misurare le modificazioni dell’ossigenazione del sangue nella corteccia, mentre un soggetto era impegnato in un test cognitivo. 

Così si è visto che il cervello dei giovani musicisti “gira in modo diverso”. E che, in generale, gli studenti di musica presentavano un Qi più alto dei colleghi non musicisti. Una scoperta che supporta recenti teorie secondo le quali una formazione musicale intensiva è associata a un alto quoziente d’intelligenza. Secondo gli scienziati, una possibile spiegazione potrebbe risiedere nel fatto che molti dei “nipotini di Mozart”’ devono saper usare le mani in modo indipendente per suonare il proprio strumento. Senza contare che tutti devono contemporaneamente essere in grado di leggere i simboli musicali e interpretarli.

Si tratta di funzioni governate da lati diversi del cervello. «I musicisti devono essere particolarmente bravi nell’integrare informazioni che arrivano da entrambi gli emisferi. Per leggere le note, infatti, si ricorre al sinistro, mentre per l’interpretazione della musica scritta si usa il destro», spiega Folley. 

da "http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=976&ID_sezione=243&sezione=News"
Là dove si arresta il potere delle parole, comincia la musica

Richard Wagner

lunedì 29 settembre 2008

Via col nuovo anno!

Le prove sono ricominciate e come ogni anno invito chiunque abbia voglia di provare a suonare con noi di venirci a trovare a prove!!
Abbiamo messo sui leggii qualche brano nuovo che sarà pronto per il concerto del 13 dicembre presso l'oratorio S. Filippo Neri a Bologna. A proposito: il concerto è stato spostato alle ore 16,30!!!

A presto!

venerdì 29 agosto 2008

Prossimo appuntamento


Sabato 13 settembre 
ore 21,00 
presso il teatro A. Lazzari 
a Monterenzio,
ingesso 10 euro 

"NOTE DI VIAGGIO". 
Serata di beneficenza.  
Il ricavato netto verrà devoluto all'ANT.

Diamo il via al nuovo anno di attività

La bella stagione non è ancora finita, ma noi stiamo tornando!!
Da mercoledì 3 settembre riprenderemo le prove sempre al "Gufo". 
Inutile ricordarlo, ma chiunque avesse voglia di venire a suonare con noi, fare un'esperienza di musica d'insieme, aver voglia di conoscere altre persone che suonano il mandolino, beh, siamo qui!!


venerdì 8 agosto 2008

SITO


Stiamo progettando il nuovo sito internet dei Mandolinisti Bolognesi!!

La pubblicazione avverrà il prima possibile...

lunedì 21 luglio 2008

Dedicato a tutti i musicisti

(...) Il suono è tutto: conduce l’emozione, la bellezza, la vibrazione, l’intenzione. Senza di esso, la musica si riduce a note più o meno belle, più o meno significative, ma che non ci catturano. Il violinista sa e vive tutto questo quando si trova lui stesso nei panni dell’ascoltatore. Produrre un suono puro, vibrante, duttile dovrebbe essere quindi il compito di ogni artista, lo scopo di tutta la sua vita. (...) L’assenza di mezzi sonori è quasi sempre responsabile dell’inibizione musicale, della mancanza di immaginazione. (...) Uno strumentista “afono” la cui voce musicale sia rotta perde le sue possibilità e, a lungo termine, si adagia in un modo di suonare mediocre senza potere di evocazione e senza curiosità. (...)

Il fatto di suonare uno strumento indipendente da noi non giustifica che la nostra sonorità abiti fuori di noi. Come per un cantante, il suono del violinista proviene dall’interno. Il nostro lavoro consiste infatti nel liberare il nostro suono, quello che possediamo virtualmente, cioè la nostra voce. Non c’è nulla da cercare altrove che in noi stessi. Il violinista concentrato, disponibile, che abbia realizzato la propria unità, è egli stesso un suono potenziale.

(...)

da "Il violino interiore" di  Dominique Hoppenot

mercoledì 2 luglio 2008

La perfezione unica dello Stradivari

Il segreto è nella densità del legno

Poterlo suonare anche solo una volta è il sogno di ogni musicista. La sua qualità ineguagliata anche in epoca di tecnologie ultramoderne rende speciali le performance dei pochissimi fortunati che lo hanno stretto fra le mani. Ma cosa sia a rendere unico uno Stradivari rimane un mistero, come il fatto che come un vino pregiato, col tempo, migliora: più invecchia, più diventa eccellente. 

Un nuovo studio pubblicato sull'edizione online della rivista PLos ONE svela che la chiave sta tutta nella densità specifica del legno usato, che regala a violini, violoncelli ed altre creazioni del celebre liutaio cremonese la loro irripetibile grazia e intensità. Una qualità che nessuna delle "imitazioni" moderne, tentate a più riprese, riesce neppure ad avvicinare. 

Uno dei rischi maggiori nello studio di questi esemplari unici è la possibilità di danneggiarli. Per esaminarli da vicino senza correre pericoli, un ricercatore olandese del centro medico dell'Università di Leida (LUMC) gli ha fatto una "tac", analizzandone i risultati insieme a un noto liutaio americano e ad altri esperti. Il verdetto? E' l'omogeneità nella densità del legno a rendere gli Stradivari così superiori rispetto ai violini moderni. 

Suonare un violino del maestro cremonese non ha eguali per la ricchezza dell'espressività tonale. Al mondo di strumenti creati da Stradivari ne rimangono circa 600, ognuno di loro un prezioso tesoro da milioni di euro. Già da tempo gli studiosi sottolineavano l'importanza del legno: acero e abete, dalle caratteristiche molto particolari. Qualcuno sostiene invece che a fare la differenza sia la resina con cui gli strumenti sono stati ricoperti da Stradivari. 

Ora lo studio, nato dalla collaborazione fra il centro danese della LUMC e il liutaio americano Terry Borman, con l'uso di strumenti molto sofisticati ha confermato la centralità del materiale ligneo. Il dottor Berend Stoel ha messo a punto un programma al computer per rilevare la densità del legno in modo non invasivo, basandosi sulla collaborazione e l'esperienza di uno pneumologo, il dottor Jan Stolk. Stoel e colleghi hanno poi sottoposto a "tac" cinque violini Stradivari e sette violini contemporanei al Mount Sinai Hospital di New York, esaminandone le particolarità. 

Le differenze nella densità del legno, dicono gli studiosi, hanno un impatto preciso sull'efficacia delle vibrazioni e quindi nella produzione di quel suono così particolare. Che qualcuno, oggi, potrebbe di nuovo provare a replicare, alla luce dell'ultimo studio. 

di ALESSIA MANFREDI
da "La Repubblica.it" sezione scienza e tecnologia

mercoledì 18 giugno 2008

La magia del borgo


Chitarra e altro … 2008 (XX Edizione)Brisighella (Ra) - info 0542 26125 – 0546 81166


Concerti

20 Luglio Domenica ore 21,15 Chiesa del Suffragio

Angelo Martelli chitarra terzina - Andrea Orsi chitarra


25 Luglio Venerdì ore 21,15 - Chiesa del Suffragio

Renata Fusco Soprano – Massimo Lonardi liuto

Maurizio Piantelli liuto basso

27 Luglio Domenica ore 21,15 - Parco delle Terme

Concerto finale - Corso di Letizia Guerra

28 Luglio Lunedì ore 21,15 - Parco delle Terme

Concerto finale - Corso di Gabriele Betti

30 Luglio Mercoledì ore 21,15 - Borgo Fregnano

Laura Marzadori violino – Angelo Martelli chitarra


31 Luglio Giovedì ore 21,15 - Chiesa di San Lorenzo in Campiume

Concerto finale - Corso di Massimo Lonardi


2 Agosto Sabato ore 21,15 - Pieve di Tho

Enea Leone chitarra

3 Agosto Domenica ore 21,15 - Parco delle Terme

Concerto finale

Corso di Marco Facchini – Beatrice Martelli violino – Betty Veroes chitarra


6 Agosto Mercoledì ore 21,15 - Borgo Fregnano

Christian El Khouri chitarra – Mauro Pinciaroli chitarra

 

8 Agosto Venerdì ore 21,15 - Parco delle Terme

John Olaf Laneri pianoforte

10 Agosto Domenica ore 21,15 - Rocca Veneziana

Concerto finale – Corso di Enea Leone

13 Agosto Mercoledì ore 21,15 Pieve di Tho

Gabriele Betti flauto – Angelo Martelli chitarra

15 Agosto Venerdì ore 21,15 - Pieve di Monte Mauro

Ensemble Hausmusik


da http://www.comune.brisighella.ra.it/index.php/articles/971

venerdì 6 giugno 2008

Una serata elettrizzante....

 Non ho l’abitudine di elargire commenti o giudizi di maniera, ma la serata voluta da Giampietro Capelli, è stata ripagata con un’accoglienza entusiasta e molto partecipata, da un pubblico,non numeroso, ma vivace e “scanzonato”. 

Mi riferisco allo scoppiettante concerto de “I mandolinisti di Bologna e di Parma” tenutosi al Teatro degli Alemanni, il 1unedì 19 maggio scorso. E’ stato un piacevole incontro con una tradizione, erroneamente, tramandata come produzione “povera”, in generale della musica occidentale, in particolare  di quella italiana. 

 

Quello che abbiamo ascoltato è un gruppo storico della nostra città.

Nato oltre sessant’anni fa ad opera dell’illustre maestro Marcello Guermandi, che ha saputo far conoscere la cultura del mandolino nell’ambito bolognese, fino alla sua scomparsa avvenuta nell’aprile del 2003. La sua eredità e dedizione è stata raccolta dalla prof.ssa Maria Cleofe Miotti, già collaboratrice del vecchio maestro e valente strumentista. Attualmente ricopre la carica di direttore artistico del gruppo.  

 

Da qualche anno si è unito allo stesso il chitarrista napoletano Gianfranco Tarsitano che esegue e canta brani del repertorio classico napoletano. 

L’organico è composto di mandolini, mandole e chitarre. 

Il mandolino, come gli strumenti a plettro, è stato il compagno fedele di struggenti melodie ed appassionate serenate e, contrariamente alle vulgate popolari, a partire da Antonio Stradivari, al quale si deve il nome “mandolino”, molti sono stati i grandi musicisti e compositori della storia europea della musica che hanno affidato a questo piccolo strumento i sentimenti di allegria e di sognante malinconia. 

I brani scelti per il concerto hanno sollecitato la partecipazione attiva, senza pudore, di molti dei presenti, tra cui la nostra “canterina” Presidente Clotilde, che da buon napoletana, ha esternato, con disinvoltura, la carica di emozioni sprigionata dalle immortali melodie di “O sole mio”, “I’ te vurria vasà” alle conturbanti note di Ketelbey ne “In un mercato persiano”, per finire al vortice romantico e di dolci armonie de “La vedova allegra”. Un applauso, ancora, a tutti gli strumentisti ed un particolare apprezzamento va alla mandolinista, di raffinata sensibilità artistica, Maria Cleofe Miotti. 

 

Franchino Falsetti 


da "Rotary Club Bologna Galvani" 

Anno 2-Numero 12-Anno Rotariano 2007/2008

venerdì 30 maggio 2008

Le vacanze si avvicinano


Un altro anno è passato e l'estate è nuovamente alle porte. Con il concerto del 19 maggio si è conclusa la nostra attività. Una gran pioggia ha accompagnato le note dei mandolini nella splendida cornice del teatro degli Alemanni in via Mazzini.
Domenica faremo il tradizionale pranzo di fine attività con il quale dichiareremo sospese le prove fino alla fine dell'estate. Ci attende un autunno pieno di impegni quindi a fine agosto ci ritroveremo a studiare insieme, sempre al "Gufo"!
Preannuncio un paio di appuntamenti:

- 13 settembre a Monterenzio: serata di beneficenza per l'ANT

- 13 dicembre (da confermare anche il 12 dicembre) presso l'oratorio S. Filippo Neri. Ingresso gratuito con invito da ritirare qualche giorno prima presso l'oratorio stesso (la data si saprà più avanti).

Buone vacanze dai Mandolinisti Bolognesi!!

martedì 13 maggio 2008

Niente prove!!!

La nostra direttrice questa settimana non c'è!! Ci troviamo per le prove generali lunedì 19 direttamente al Teatro degli Alemanni con i colleghi di Parma. 
Il concerto inizierà alle 20,45 
ingresso gratuito

giovedì 8 maggio 2008

Alla mia nipotina...

La primavera è nel suo pieno fulgore, le notti sono serene e le stelle sono brillanti più che mai. Le albe sono fresche e chiare, i tramonti dolci e rosati. La natura sorride, profuma l’erba giovane dei prati e i fiori dai cento colori ondeggiano lievi al sospiro della brezza. Anche le rondini sono tornate  da un pò e sfrecciano nel cielo limpido e sereno con garriti che sono inni di gioia. 
In questa meravigliosa primavera si è accesa una nuova vita, c’è una stellina che brilla più di tutte. E’ sbocciata una rosa delicata e bellissima, è Sara, la mia nipotina. La penso con infinito amore.... prendo il mandolino e, a lei sola, dedico la Ninna Nanna di Brahms. 
Sono nonna per la prima volta!

Ricordando Marcello

Quella sera ci ritrovammo come al solito per la prova settimanale, ma quella sera non ci fu prova. Marcello, il nostro vecchio Maestro (92 anni e mezzo) venne lì per morire vicino a noi. Ebbe un malore, mettemmo la custodia della sua mandola per tenere un pò alti i piedi, perchè dicono che bisogna fare così, e noi tutti lì attorno a lui. Era la sera del 28 aprile 2003. 
Cinque anni sono passati, il tempo stempera il dolore, i ricordi lo affievolisce, ma il rimpianto rimane. Nei nostri concerti spesso ricordiamo il Maestro Guermandi, fondatore del gruppo “Mandolinisti Bolognesi” che esiste da oltre 60 anni, l’unico a Bologna. 
Abbiamo conosciuto i vecchi amici di Marcello, classe 1910, 1913, 1918 o giù di lì, che ci hanno aiutato ad inserirci nel gruppo. Ma il cruccio più grande di Guermandi era questo: “Chi vi guiderà quando io non ci sarò più? Questa vecchia tradizione mandolinistica Bolognese non deve finire con me” e sconsolato scuoteva la testa. 
Poi all’orizzonte apparve una fata con i capelli rossi...
Anche se con qualche difficoltà, l’orchestra sopravvive e andiamo avanti sperando che qualche appassionato si unisca a noi. 
Riposa in pace Marcello! Il gruppo Mandolinisti Bolognesi esiste ancora!
Anna
28 aprile 2008

lunedì 5 maggio 2008

Dedicato a chi crede che...

...il mandolino sia uno strumento utilizzato esclusivamente nella musica napoletana e classica.
Purtroppo quest'anno è già iniziato, ma nella zona di Varazze dal 1997 esiste il "Festival del Mandolino". Il programma del 2008 si è aperto il 18 aprile con un concerto di Roberto Vecchioni, proseguirà con una mostra su Jimi Hendrix e si concluderà l'1 giugno con una notte di musica in piazza.

mercoledì 30 aprile 2008

PROVE SALTATE


Saltano le prove di questa sera!!! 

Ci ritroviamo mercoledì prossimo 7 maggio per preparare il concerto del 19!!

martedì 29 aprile 2008

Correzione!!

Il prossimo concerto è confermato per lunedì 19 maggio come preannunciato, ma ci spostiamo presso il teatro degli Alemanni in via Mazzini 65 a Bologna insieme ai nostri colleghi di Parma. Sarà una serata per il circolo Rotary aperta a tutti coloro che vorranno partecipare. 
Ingresso libero.

'Classica ma non troppo': la fisica per tutti tra Modena e Reggio Emilia

Modena - Terzo appuntamento per il ciclo “Classica ma non troppo” l’iniziativa proposta dal Dipartimento di Fisica dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con il Centro di ricerca INFM-CNR S3 e il patrocinio dei Comuni di Modena e di Reggio Emilia, per proporre in modo accattivante e divulgativo i temi di punta della ricerca in fisica. 

“In diversi settori di avanguardia della ricerca in fisica - precisa la prof.ssa Franca Manghi organizzatrice dell’iniziativa e docente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - ancora oggi, quattrocento anni dopo, non si può fare a meno delle conquiste del pensiero scientifico di Galileo e Newton. Anzi, discutere dell’attualità della fisica classica e di come essa coesiste con la fisica moderna, è uno spunto per riflettere sul significato della scienza e sulla sua evoluzione”.

Il ciclo di conferenze, alla quarta edizione, oltre a promuovere la conoscenza della fisica tra i non addetti ai lavori, si caratterizza per la prima volta come occasione di legame e consolidamento dell’esperienza di Ateneo a rete di sedi: tutte le conferenze in programma, infatti, verranno di volta in volta proposte sia Modena che Reggio Emilia.

L’iniziativa, perciò, si terrà domani - martedì 29 aprile - alle ore 21.00 presso la Sala ex Oratorio del Palazzo dei Musei (viale Vittorio Veneto, 5) a Modena e la sera successiva, mercoledì 30 aprile, sarà replicata alla stessa ora presso il Complesso universitario ex Caserma Zucchi (via Allegri, 9) a Reggio Emilia. Ospite delle due serate il dott. Carlo Andrea Rozzi, ricercatore del Centro Nazionale di Ricerca INFM-CNR S3.

“I partecipanti - ha dichiarato il dott. Carlo Andrea Rozzi – saranno condotti in un territorio in cui la visione, il metodo e le tecniche della scienza sono applicate ai fenomeni sonori, fino al punto di interagire con i fondamenti del linguaggio musicale. Il percorso che va dalla fisica delle onde alla musica non è rettilineo, nè privo di sorprese, e l'esame congiunto dei fenomeni musicali dal doppio punto di vista, quello del fisico e quello del musicista, di fatto arricchisce l'esperienza percettiva anche di coloro che non possiedono una spiccata attitudine scientifica. L'incontro si svolgerà soprattutto attraverso la proposta di diverse esperienze multimediali, dall'analisi visiva dei suoni, alla simulazione interattiva delle onde basata sul materiale contenuto nel sito Fisica onde musica.

Carlo Andrea Rozzi
Carlo Andrea Rozzi, fisico teorico della materia, dopo la laurea a Pavia e il dottorato a Modena ha continuato la sua carriera scientifica a Berlino, San Sebastian e da alcuni anni a Modena come ricercatore del il Centro Nazionale di Ricerca INFM-CNR S3. Unisce alle sue competenze scientifiche una lunga frequentazione della musica. Suona infatti il violino dall'età di otto anni. Ha frequentato la Civica Scuola di Musica "Monteverdi" di Cremona sotto la guida del M° Wim Janssen, ed ha sostenuto gli esami curricolari presso i Conservatori di Parma e Piacenza. Ha inoltre collaborato con formazioni strumentali in numerosi concerti in Italia e all'estero.

Tratto da  http://www.bologna2000.com/modules.php?name=News&file=article&sid=73740

mercoledì 23 aprile 2008

Cercasi strumentisti


Siamo sempre alla  ricerca di persone amanti del mandolino e della chitarra. Abbiamo dei progetti per il prossimo autunno e stiamo iniziando in questi giorni a studiare un nuovo repertorio. Sarebbe il momento ideale per passare a trovarci e provare a suonare con noi...!

giovedì 17 aprile 2008

Ci sentirete...

... lunedì 19 maggio  presso il teatro di Budrio (BO) insieme ai nostri colleghi di Parma. Sarà una serata per il circolo Rotary aperta a tutti coloro che vorranno partecipare. Ingresso libero.

domenica 13 aprile 2008

La passione è una fiamma che se rimane senza sede brucia fino alla sua distruzione...
Giulia Guglielmino

lunedì 7 aprile 2008

Festa del 29 marzo

Alle 3 di notte hanno lasciato la festa gli ultimi presenti. Che serata fantastica!!
La chiesa gremita..  Non ho parole che possano descrivere la magica atmosfera che si era venuta a creare quella sera. 
In questi giorni, girando per S. Lazzaro con Renata, molte persone ci hanno fermate per salutarci. Opinione comune è che non faremo mai più un concerto così bello. Chissà se sarà davvero così.
Tutti i presenti erano a conoscenza del motivo che ha spinto Renata ad organizzare questo concerto e appena don Domenico l'ha salutata dall'ambone, la platea si è lanciata in uno scrosciante applauso. Il messaggio che volevamo trasmettere non era di rassegnazione, bensì di Amore e Speranza. Anche nei momenti di grande difficoltà, anche quando sembra che un brutto male ti fermi.. Non è così! La vita cambia ma continua!!

Visto che si è trattato di una serata di beneficenza abbiamo dedicato diversi brani a persone che ci sono state vicino come il caro Maestro Guermandi che ci ha trasmesso la passione per il mandolino e solo grazie a lui, oggi, questo gruppo è ancora in piena attività. I ringraziamenti da fare sono tantissimi, a partire da Maria Cleofe Miotti, Gianfranco Tarsitano e i Mandolinisti di Parma che non hanno chiesto alcun compenso, a don Domenico che non ha esitato ad ospitarci nella sua chiesa, a Paola e all'associazione "Il Girotondo" e a tutte le persone che hanno collaborato nella realizzazione di questo progetto. Un grazie agli sponsor e un grazie a Davide Giuffrida per le riprese. Non ho ancora avuto occasione di visualizzare il materiale, ma sarà sicuramente eccellente! Vedrò di inserire qualche spezzone appena possibile!

mercoledì 26 marzo 2008

Gli ultimi preparativi

Manca poco ormai, sabato si avvicina a grandi passi.
Eccola: la nostra formichina Renata!!
Ormai sono circa due settimane che Renata ci dice che ci passa il testimone: "quel che dovevo fare l'ho fatto, ora devo riposarmi. Le ultime cose le sistemate voi!" 
Invece eccomi qua: a casa di Renata a scrivere i testi di presentazione dei vari brani, a cercare di definire i dettagli di dove si faranno le prove al pomeriggio, cosa smangiucchiare prima di iniziare la serata (saremo a provare con l'orchestra di Parma dalle 15, bisogna pensare anche al corpo oltre che allo spirito!), cosa potrà dire al pubblico che verrà a sentire questo concerto, a pensare se ha davvero invitato tutte le persone che voleva invitare...
Quanta energia che sta tirando fuori da chissà quali scorte la nostra instancabile Renata!

venerdì 21 marzo 2008

AUGURI!!!

L'uovo, simbolo di rinascita, è uno dei simboli della Pasqua.
Siccome sono stata accusata di rendere serio e noioso questo blog, voglio mandare a tutti gli auguri di una 
Felice Pasqua !!!
con una vignetta che girava qualche tempo fa in rete... 
ammetto, è un pò crudina!


Myspace Comments - Easter Basset

giovedì 20 marzo 2008

Richiamo notturno

Questa notte ho sentito una vocina provenire dall’armadio, era il mio mandolino che mi chiamava: 

“Renata Renata, sono stanco di essere disoccupato! 

Vorrei sentire le tue mani sulle mie corde per farle vibrare come sapevi fare tu, come in sala operatoria che sei stata bravissima ed è da lì che è scaturita la volontà di organizzare questo Concerto per la Vita!”

Mandolino, te lo prometto, ma ho paura di non riuscire a farlo e per me sarebbe molto triste. Appena me la sentirò proverò a non lasciarti più disoccupato. Grazie comunque per la soddisfazione che mi hai dato sin d’ora e del richiamo notturno che mi hai fatto.

Renata Cavallari

lunedì 17 marzo 2008

L'amicizia è come la musica: due corde parimenti intonate vibreranno insieme anche se ne toccate una sola.
Francis Quarles

mercoledì 12 marzo 2008

Prova d'orchestra - Fellini

Il film inizia con il vecchio copista che racconta la storia delle tre tombe dei papi e dei sette vescovi che si trova all’interno di un oratorio duecentesco, trasformato in auditorium nel 1700. La stanza vuota, riempita solo dalla voce del copista, inizia a popolarsi di leggii, spartiti, quadri che raffigurano musicisti del passato fra i quali Wolfgang Amadeus Mozart. “Oggi il pubblico non è più così”, afferma il vecchio copista (dopo aver annunciato il ritiro per sopraggiunti limiti d’età) mentre sistema i fogli per l’arrivo dell’orchestra. Ed ecco che sbuca la televisione, ancora parzialmente discreta, nel riprendere documentaristicamente la seduta di prove. Il regista (la voce è dello stesso Fellini) inizia ad interrogare tutti gli elementi dell’orchestra ad uno ad uno. I musicisti scherzano, ridono, si fanno beffe a vicenda, ascoltano la partita di calcio in radio nell’attesa di iniziare a suonare. Raccontano della assoluta necessità dei propri strumenti all’interno dell’orchestra, come a convincersi che di loro sia lì per fare la differenza. Qualcuno, invece, si rifiuta di rispondere alle domande della troupe televisiva, forse troppo invadente, forse poco generosa nel retribuire gli sforzi altrui. Infatti, una piccola sommossa sembra fare capolino quando si scopre che l’intervista è totalmente gratuita e, la presenza dei sindacati in sala, non fa che accrescere il nervosismo fra gli astanti. I racconti continuano a susseguirsi uno alla volta, i personaggi felliniani sono come al solito delineati alla perfezione. L’anziano clarinettista racconta delle sue performance davanti ad Arturo Toscanini, mentre gli altri lo canzonano colpendo la sua vanità. I trombettisti dialogano tra loro, una violinista si nasconde mentre beve un goccino di Wiskey rimproverata dai suoi compagni. Ma ecco che arriva il direttore d’orchestra: biondo, con un forte accento tedesco, inizia a bacchettare i musicisti invitandoli subito all’ordine. Le prime prove non vanno, le note stonate che provengono dalla sala fanno notare il poco affiatamento presente, mentre il terribile direttore comincia a spazientirsi e a rimpiangere l’ordine del passato. Dopo una lunga pausa (in cui il regista viene intervistato nel suo camerino privato dalla televisione), l’atmosfera che si respira in sala, colta da un improvviso black out, non è più recuperabile. La rivoluzione è ormai compiuta al ritmo di slogan populisti e sessantottini: “La musica al potere, no al potere della musica!”. Il direttore è ormai sconfitto, deriso, messo alla gogna dai suoi musicisti. I muri sono pieni di scritte, l’anarchia è totale. Qualcuno spara (come da regolare porto d’armi), qualcun altro fa finta di niente e continua ad ascoltare la radio (come lo Zio in Amarcord che continua a mangiare nonostante la confusione). Ma quando la situazione è ormai degenerata e i musicisti si ritrovano oramai gli uni contro gli altri, ecco che con fare paternalistico torna in scena il direttore d’orchestra, pronto a ristabilire la pace nella sala e ricominciare a suonare. Tutto sembra andare per il meglio, l’armonia e la musica tornano a percorrere il proprio corso. Ma la scena finale, carica d’inquietudine e di presagi vecchi e nuovi, ci lascia con una devastante invettiva dello stesso maestro. Deluso ancora una volta dai “suoi” protetti, tra la polvere e i cumuli di macerie, inizia a blaterare: prima in italiano poi in tedesco, con foga sempre maggiore. La musica può salvare la vita, ma non il destino dell’umanità.
da Wikipedia

martedì 11 marzo 2008

Intervista

Mandolino ingrato
di Roberto Iovino
«Il mandolino viene spesso definito uno strumento ingrato. Richiede un grande studio che non appaga. È apparentemente facile come approccio, ma suonarlo davvero bene richiede una notevole fatica. Io, per farmi coraggio, sostengo che Paganini si è accostato alla musica studiando il mandolino con il padre, poi è passato al violino perché lo trovava troppo difficile!»: Carlo Aonzo parla così del suo strumento. Savonese, quarantenne, Aonzo ha studiato con il padre prima di diplomarsi al Conservatorio di Padova:

«Ho il mandolino nel dna, sono cresciuto con il suo suono. E debbo questo amore a mio padre. Mandolinista appassionato, è stato il fondatore, molti anni fa del Circolo Mandolinistico “G.Verdi classe 1913”. Il nome voleva essere un riconoscimento a Giuseppe Verdi che si è sempre sentito legato al mandolino (per il quale ha scritto varie pagine) e che era presidente onorario del Circolo di Milano». 

Lo studio in famiglia, tuttavia, non è stato per Carlo Aonzo né immediato, né facile: il padre, infatti, era inizialmente restio a dargli lezioni, forse, inconsciamente, non voleva che il figlio proseguisse sulla sua strada:

«Dal momento che io avevo deciso, presi l’iniziativa: con alcuni amici, appassionati come me, creai una specie di scuola di musica e obbligai mio padre a venire. In qualche modo lo costringemmo a farci da maestro e venne su un gruppo di mandolinisti! Nel ’78 poi, insieme, abbiamo ricostituito il Circolo che con la guerra si era in pratica sciolto».

Lei è strumentista, ma anche storico e ricercatore intorno al Suo strumento…

«Il mandolino ha una storia affascinante. Le sue origini sono nobili. Basta ricordare che fra i compositori che hanno scritto per lui figurano Vivaldi, Mozart, Beethoven, Mahler, Schönberg. In epoca più recente, da noi, lo si è visto riduttivamente come uno strumento solo popolare, per il folk. Ma il mandolino non è unicamente quello. Certo indagare sulle sue radici non è facile anche per una certa confusione terminologica. Nel ‘300 ad esempio lo si chiamava chitarra. Si dice che sia derivato dal liuto, in realtà i progenitori dei due strumenti avevano funzioni diverse, quindi si tratta di due famiglie separate».

Suona un mandolino d’epoca?

«No: utilizzo un Pandini del 1994. Oggi ci sono molti liutai emergenti, accanto a qualche nome storico, penso ad esempio ai Calace di Napoli. Anche Stradivari costruì mandolini, anche se in generale la liuteria di Cremona se ne è occupata in maniera marginale». 

Si sta assistendo in questi ultimi anni a una rinascita di interesse intorno al mandolino…

«In effetti, si avverte un grande fermento, soprattutto all’estero. Basta pensare che in Germania sono attive circa seicento orchestre di mandolini ed è stata creata una Federazione. In Giappone è stato anche realizzato un archivio online di musiche per mandolino italiano. Si registra insomma un’attenzione notevole che incoraggia lo studio e un approfondimento delle prassi esecutive».

A questo proposito, Lei ha recentemente creato un’Accademia internazionale a Savona…

«È nata due anni fa da una esigenza sentita a livello internazionale. Debbo fare alcune premesse. Intanto, non esiste una didattica mandolinistica diffusa. Il mandolino che si suona oggi è quello napoletano del Settecento. Come studioso mi sono interessato molto alla iconografia degli strumenti a pizzico, dalla quale si possono dedurre molti dati interessanti. Ad esempio, in un dipinto del 1758 si vede un nobile con il mandolino in mano e, davanti a lui, uno spartito musicale: si tratta di una Sonata di Corelli. E la presenza di una pagina corelliana induce a pensare che forse l’accordatura per quinte come il violino (in epoca precedente il mandolino era accordato per quarte) fu adottata proprio per poter suonare su uno strumento a pizzico la letteratura violinistica del tempo. Tutto questo per dire che intorno al mandolino si possono fare ancora molte indagini perché la sua storia e la sua evoluzione sono tutt’altro che chiariti. Tornando alla Accademia, mi è stato chiesto di crearla per consentire a strumentisti di tutto il mondo di riavvicinarsi alla tecnica italiana. Il mandolino si è diffuso ovunque, ma si è trasformato: esiste il mandolino americano, sudamericano, tedesco. Si sente la necessità di ristudiare il mandolino italiano secondo una tradizione».

Esiste anche un’orchestra giovanile europea…

«Sì, ne fanno parte strumentisti di vari Paesi e ogni anno viene convocata in una città diversa dove prova e poi tiene diversi concerti. Nel 2009 la sede sarà Savona».

Recentemente ha pubblicato un cd in duo con il chitarrista Katsumi Nagaoka…

«Con Katsumi abbiamo poco tempo fa compiuto una tournée in Giappone, dove, come ho detto prima, c’è grande interesse per questo tipo di letteratura musicale. Il cd si intitola Kaze (Vento) dal brano di Nagaoka che apre le incisioni. Tre movimenti nei quali l’autore offre altrettanti visioni del vento. E in questa ottica ci siamo divertiti a incidere brani di autori anche molto diversi partendo dall’idea che la musica attraversa il tempo sulle ali del vento».

I due artisti, in effetti, regalano una piacevole antologia di pagine varie: lavori propri (Kaze e Nuvole di Nagaoka, Ali per volare di Aonzo), brani del passato (su tutte Lascia ch’io pianga di Haendel e i delicati Notturni di Gragnani), titoli di epoca più recente (Serenata malinconica di Calace o il Concerto n.1 di Carlo Munier premiato al primo Concorso mandolinistico di Genova nel 1892). 


da "Il giornale della Musica"

 http://www.giornaledellamusica.it/cartaceo/articoli/home.php?a=2007/242/242_04.htm

domenica 9 marzo 2008

ANNULLAMENTO PROVE!!

Tutti coloro che avevano deciso di venire a trovarci proprio questo mercoledì sera purtroppo dovranno ripensarci: sono spiacente di annunciare che le prove di mercoledì 12 marzo sono state annullate...
Ci ritroveremo con strumenti e spartiti mercoledì 19 come al solito!
A tra una settimana!!

giovedì 6 marzo 2008

Rincontrarsi

Abbiamo venduto il nostro set di pentole!
Avete presente quelle conferenze o incontri di vario genere che avvengono di solito nelle hall degli alberghi? Quelle dove si va lì per parlare di un qualcosa e da dove non si esce se prima non firmi per comprare la batteria di pentole o l'ultima enciclopedia 
sugli insetti velenosi dell'Australia?
Ecco, ieri da noi è successo qualcosa del genere...
E' venuto a trovarci una vecchia conoscenza che per motivi di lavoro, famiglia e distanza ha deciso qualche anno fa che non riusciva più a venire a suonare con noi. E' passato per salutare, una rimpatriata dopo tanto tempo: 
"Quanto tempo! Ma ci siete ancora!" 
"Come stai? Torni?" 
"no, non riesco, sono davvero impegnatissimo!"
Bene, quando ci siamo salutati è andato via con una cartellina piena di pezzi da rispolverare e un "ci vediamo alla prossima prova allora!"

Alla prossima prova Franco!

mercoledì 5 marzo 2008

Festa alla Casa Del Gufo

Non ho ancora scritto niente su sabato scorso...
ADORO IL RAGù BOLOGNESE!! Il piattone enorme di polenta con il ragù tutto ricoperto di parmigiano grattugiato mi è rimasto nel cuore! Il tutto accompagnato dalle "Zirudele" dei presenti. Ok, queste filastrocche io non le capisco, ma mi sono consolata con i pasticcini per concludere in dolcezza il pranzo! Caspita che cuochi che ha il Gufo!!
L'ora di musica è trascorsa in allegria come al solito, tra una suonata nostra e una cantata dei presenti su qualche musica napoletana. Il vento fuori dal tendone soffiava forte, ma non abbastanza da farci venire voglia di correre a ripararci a casa. Un bel pomeriggio!

martedì 4 marzo 2008

E' andata in stampa!!!


Ecco la locandina che tra pochi giorni inizieremo ad appendere in moltissimi luoghi di Bologna!
Ci stiamo mettendo davvero d'impegno, aiutateci a spargere la voce!!!

venerdì 29 febbraio 2008

"Il suono di una risata mi è sembrato sempre la musica più civile dell'universo"

Peter Ustinov

lunedì 25 febbraio 2008

Festa al Gufo!


Questo sabato pomeriggio (1 marzo) ci sarà  la festa del centro Sociale "Casa Del Gufo" in via Longo 12 a Bologna. A pranzo un pò di polenta con il ragù e dalle ore 15 ci saremo noi ad animare un'oretta i presenti con la nostra musica!!

giovedì 21 febbraio 2008

Stiamo lavorando per (2)...........


Associazione Bimbo Tu   

-Via Altura 3 40139 Bologna-

www.bimbotu.it


L’ associazione  nata in maggio del 2007, svolge le attività che si  prefigge all’interno dei reparti di neurochirurgia e/o oncologia pediatrica dei nosocomi in cui venga evidenziata la necessità di intervento, nello specifico, allo stato attuale, all’interno della Divisione di Neurochirurgia Pediatrica dell'Ospedale Bellaria di Bologna, dove è operativa un “ Unità Semplice “ di neurochirurgia Pediatrica a cui è affidato il trattamento delle patologie chirurgiche cranio encefaliche e verto-midollari dell’età infantile (0-16 anni). 

L'ASSOCIAZIONE si propone l’obbiettivo di aiutare i bambini e i familiari o i facenti veci durante la degenza nel reparto di Neurochirurgia Pediatrica od oncologica.

Affiancare al bambino soggetti che gli permettano di distrarsi dalla routine ospedaliera.

Indirettamente proporsi ai genitori come soggetto capace di supportarli materialmente e nella necessità  economicamente. 

Raccogliere la segnalazione dei medici o degli infermieri che ravvedano la necessità per i familiari o comunque, per chi assiste il bambino, di un supporto psicologico affidato ad un medico specialista, in qualsiasi periodo del ricovero ospedaliero.

Fornire la possibilità di avvalersi di interpreti qualificati per chi è estraneo totalmente o parzialmente alla lingua italiana.

Facilitare la comprensione dell’evento patologico attraverso la distribuzione ai genitori di guide rapide, sintetiche e focalizzate alla patologia specifica del bambino. 

Le attività sono svolte  da personale volontario dell’associazione, presente in reparto e qualora si manifesti la necessità, da personale che presta opera per consulenze.

La presenza di personale della associazione attivo coi bambini ricoverati, induce l’avvicinamento del genitore o di chi per egli, al volontario al fine di stabilire un contatto che gli permetta di porgere le domande e di esternare le perplessità che lo turbano. Si stabilisce quindi un ponte tra volontario e genitore, attraverso il sostegno al bambino,   che si esterna in proposte di aiuto. 

L'associazione promuove inoltre raccolte di fondi necessari all'acquisto di macchinari utili ai reparti o alle sale operatorie, nonché promuove iniziative che si rivolgono alla ricerca contro i tumori solidi dell'età pediatrica.

Alessandro Arcidiacono

Presidente Ass. Bimbo Tu