venerdì 12 dicembre 2008
Concerto S. Filippo Neri
mercoledì 22 ottobre 2008
Tira aria di novità...
lunedì 6 ottobre 2008
Il cervello dei musicisti lavora in modo diverso
lunedì 29 settembre 2008
Via col nuovo anno!
venerdì 29 agosto 2008
Prossimo appuntamento
Diamo il via al nuovo anno di attività
venerdì 8 agosto 2008
SITO
lunedì 21 luglio 2008
Dedicato a tutti i musicisti
(...) Il suono è tutto: conduce l’emozione, la bellezza, la vibrazione, l’intenzione. Senza di esso, la musica si riduce a note più o meno belle, più o meno significative, ma che non ci catturano. Il violinista sa e vive tutto questo quando si trova lui stesso nei panni dell’ascoltatore. Produrre un suono puro, vibrante, duttile dovrebbe essere quindi il compito di ogni artista, lo scopo di tutta la sua vita. (...) L’assenza di mezzi sonori è quasi sempre responsabile dell’inibizione musicale, della mancanza di immaginazione. (...) Uno strumentista “afono” la cui voce musicale sia rotta perde le sue possibilità e, a lungo termine, si adagia in un modo di suonare mediocre senza potere di evocazione e senza curiosità. (...)
Il fatto di suonare uno strumento indipendente da noi non giustifica che la nostra sonorità abiti fuori di noi. Come per un cantante, il suono del violinista proviene dall’interno. Il nostro lavoro consiste infatti nel liberare il nostro suono, quello che possediamo virtualmente, cioè la nostra voce. Non c’è nulla da cercare altrove che in noi stessi. Il violinista concentrato, disponibile, che abbia realizzato la propria unità, è egli stesso un suono potenziale.
(...)
da "Il violino interiore" di Dominique Hoppenot
mercoledì 2 luglio 2008
La perfezione unica dello Stradivari
mercoledì 18 giugno 2008
La magia del borgo
Chitarra e altro … 2008 (XX Edizione)Brisighella (Ra) - info 0542 26125 – 0546 81166
Concerti
20 Luglio Domenica ore 21,15 - Chiesa del Suffragio
Angelo Martelli chitarra terzina - Andrea Orsi chitarra
25 Luglio Venerdì ore 21,15 - Chiesa del Suffragio
Renata Fusco Soprano – Massimo Lonardi liuto
Maurizio Piantelli liuto basso
27 Luglio Domenica ore 21,15 - Parco delle Terme
Concerto finale - Corso di Letizia Guerra
28 Luglio Lunedì ore 21,15 - Parco delle Terme
Concerto finale - Corso di Gabriele Betti
30 Luglio Mercoledì ore 21,15 - Borgo Fregnano
Laura Marzadori violino – Angelo Martelli chitarra
31 Luglio Giovedì ore 21,15 - Chiesa di San Lorenzo in Campiume
Concerto finale - Corso di Massimo Lonardi
2 Agosto Sabato ore 21,15 - Pieve di Tho
Enea Leone chitarra
3 Agosto Domenica ore 21,15 - Parco delle Terme
Concerto finale
Corso di Marco Facchini – Beatrice Martelli violino – Betty Veroes chitarra
6 Agosto Mercoledì ore 21,15 - Borgo Fregnano
Christian El Khouri chitarra – Mauro Pinciaroli chitarra
8 Agosto Venerdì ore 21,15 - Parco delle Terme
John Olaf Laneri pianoforte
10 Agosto Domenica ore 21,15 - Rocca Veneziana
Concerto finale – Corso di Enea Leone
13 Agosto Mercoledì ore 21,15 Pieve di Tho
Gabriele Betti flauto – Angelo Martelli chitarra
15 Agosto Venerdì ore 21,15 - Pieve di Monte Mauro
Ensemble Hausmusik
da http://www.comune.brisighella.ra.it/index.php/articles/971
venerdì 6 giugno 2008
Una serata elettrizzante....
Non ho l’abitudine di elargire commenti o giudizi di maniera, ma la serata voluta da Giampietro Capelli, è stata ripagata con un’accoglienza entusiasta e molto partecipata, da un pubblico,non numeroso, ma vivace e “scanzonato”.
Mi riferisco allo scoppiettante concerto de “I mandolinisti di Bologna e di Parma” tenutosi al Teatro degli Alemanni, il 1unedì 19 maggio scorso. E’ stato un piacevole incontro con una tradizione, erroneamente, tramandata come produzione “povera”, in generale della musica occidentale, in particolare di quella italiana.
Quello che abbiamo ascoltato è un gruppo storico della nostra città.
Nato oltre sessant’anni fa ad opera dell’illustre maestro Marcello Guermandi, che ha saputo far conoscere la cultura del mandolino nell’ambito bolognese, fino alla sua scomparsa avvenuta nell’aprile del 2003. La sua eredità e dedizione è stata raccolta dalla prof.ssa Maria Cleofe Miotti, già collaboratrice del vecchio maestro e valente strumentista. Attualmente ricopre la carica di direttore artistico del gruppo.
Da qualche anno si è unito allo stesso il chitarrista napoletano Gianfranco Tarsitano che esegue e canta brani del repertorio classico napoletano.
L’organico è composto di mandolini, mandole e chitarre.
Il mandolino, come gli strumenti a plettro, è stato il compagno fedele di struggenti melodie ed appassionate serenate e, contrariamente alle vulgate popolari, a partire da Antonio Stradivari, al quale si deve il nome “mandolino”, molti sono stati i grandi musicisti e compositori della storia europea della musica che hanno affidato a questo piccolo strumento i sentimenti di allegria e di sognante malinconia.
I brani scelti per il concerto hanno sollecitato la partecipazione attiva, senza pudore, di molti dei presenti, tra cui la nostra “canterina” Presidente Clotilde, che da buon napoletana, ha esternato, con disinvoltura, la carica di emozioni sprigionata dalle immortali melodie di “O sole mio”, “I’ te vurria vasà” alle conturbanti note di Ketelbey ne “In un mercato persiano”, per finire al vortice romantico e di dolci armonie de “La vedova allegra”. Un applauso, ancora, a tutti gli strumentisti ed un particolare apprezzamento va alla mandolinista, di raffinata sensibilità artistica, Maria Cleofe Miotti.
Franchino Falsetti
da "Rotary Club Bologna Galvani"
Anno 2-Numero 12-Anno Rotariano 2007/2008
venerdì 30 maggio 2008
Le vacanze si avvicinano
martedì 13 maggio 2008
Niente prove!!!
giovedì 8 maggio 2008
Alla mia nipotina...
Ricordando Marcello
lunedì 5 maggio 2008
Dedicato a chi crede che...
mercoledì 30 aprile 2008
PROVE SALTATE
martedì 29 aprile 2008
Correzione!!
'Classica ma non troppo': la fisica per tutti tra Modena e Reggio Emilia
mercoledì 23 aprile 2008
Cercasi strumentisti
giovedì 17 aprile 2008
Ci sentirete...
domenica 13 aprile 2008
lunedì 7 aprile 2008
Festa del 29 marzo
mercoledì 26 marzo 2008
Gli ultimi preparativi
venerdì 21 marzo 2008
AUGURI!!!
giovedì 20 marzo 2008
Richiamo notturno
Questa notte ho sentito una vocina provenire dall’armadio, era il mio mandolino che mi chiamava:
“Renata Renata, sono stanco di essere disoccupato!
Vorrei sentire le tue mani sulle mie corde per farle vibrare come sapevi fare tu, come in sala operatoria che sei stata bravissima ed è da lì che è scaturita la volontà di organizzare questo Concerto per la Vita!”
Mandolino, te lo prometto, ma ho paura di non riuscire a farlo e per me sarebbe molto triste. Appena me la sentirò proverò a non lasciarti più disoccupato. Grazie comunque per la soddisfazione che mi hai dato sin d’ora e del richiamo notturno che mi hai fatto.
Renata Cavallari
lunedì 17 marzo 2008
mercoledì 12 marzo 2008
Prova d'orchestra - Fellini
martedì 11 marzo 2008
Intervista
Mandolino ingrato
di Roberto Iovino
«Il mandolino viene spesso definito uno strumento ingrato. Richiede un grande studio che non appaga. È apparentemente facile come approccio, ma suonarlo davvero bene richiede una notevole fatica. Io, per farmi coraggio, sostengo che Paganini si è accostato alla musica studiando il mandolino con il padre, poi è passato al violino perché lo trovava troppo difficile!»: Carlo Aonzo parla così del suo strumento. Savonese, quarantenne, Aonzo ha studiato con il padre prima di diplomarsi al Conservatorio di Padova:
«Ho il mandolino nel dna, sono cresciuto con il suo suono. E debbo questo amore a mio padre. Mandolinista appassionato, è stato il fondatore, molti anni fa del Circolo Mandolinistico “G.Verdi classe 1913”. Il nome voleva essere un riconoscimento a Giuseppe Verdi che si è sempre sentito legato al mandolino (per il quale ha scritto varie pagine) e che era presidente onorario del Circolo di Milano».
Lo studio in famiglia, tuttavia, non è stato per Carlo Aonzo né immediato, né facile: il padre, infatti, era inizialmente restio a dargli lezioni, forse, inconsciamente, non voleva che il figlio proseguisse sulla sua strada:
«Dal momento che io avevo deciso, presi l’iniziativa: con alcuni amici, appassionati come me, creai una specie di scuola di musica e obbligai mio padre a venire. In qualche modo lo costringemmo a farci da maestro e venne su un gruppo di mandolinisti! Nel ’78 poi, insieme, abbiamo ricostituito il Circolo che con la guerra si era in pratica sciolto».
Lei è strumentista, ma anche storico e ricercatore intorno al Suo strumento…
«Il mandolino ha una storia affascinante. Le sue origini sono nobili. Basta ricordare che fra i compositori che hanno scritto per lui figurano Vivaldi, Mozart, Beethoven, Mahler, Schönberg. In epoca più recente, da noi, lo si è visto riduttivamente come uno strumento solo popolare, per il folk. Ma il mandolino non è unicamente quello. Certo indagare sulle sue radici non è facile anche per una certa confusione terminologica. Nel ‘300 ad esempio lo si chiamava chitarra. Si dice che sia derivato dal liuto, in realtà i progenitori dei due strumenti avevano funzioni diverse, quindi si tratta di due famiglie separate».
Suona un mandolino d’epoca?
«No: utilizzo un Pandini del 1994. Oggi ci sono molti liutai emergenti, accanto a qualche nome storico, penso ad esempio ai Calace di Napoli. Anche Stradivari costruì mandolini, anche se in generale la liuteria di Cremona se ne è occupata in maniera marginale».
Si sta assistendo in questi ultimi anni a una rinascita di interesse intorno al mandolino…
«In effetti, si avverte un grande fermento, soprattutto all’estero. Basta pensare che in Germania sono attive circa seicento orchestre di mandolini ed è stata creata una Federazione. In Giappone è stato anche realizzato un archivio online di musiche per mandolino italiano. Si registra insomma un’attenzione notevole che incoraggia lo studio e un approfondimento delle prassi esecutive».
A questo proposito, Lei ha recentemente creato un’Accademia internazionale a Savona…
«È nata due anni fa da una esigenza sentita a livello internazionale. Debbo fare alcune premesse. Intanto, non esiste una didattica mandolinistica diffusa. Il mandolino che si suona oggi è quello napoletano del Settecento. Come studioso mi sono interessato molto alla iconografia degli strumenti a pizzico, dalla quale si possono dedurre molti dati interessanti. Ad esempio, in un dipinto del 1758 si vede un nobile con il mandolino in mano e, davanti a lui, uno spartito musicale: si tratta di una Sonata di Corelli. E la presenza di una pagina corelliana induce a pensare che forse l’accordatura per quinte come il violino (in epoca precedente il mandolino era accordato per quarte) fu adottata proprio per poter suonare su uno strumento a pizzico la letteratura violinistica del tempo. Tutto questo per dire che intorno al mandolino si possono fare ancora molte indagini perché la sua storia e la sua evoluzione sono tutt’altro che chiariti. Tornando alla Accademia, mi è stato chiesto di crearla per consentire a strumentisti di tutto il mondo di riavvicinarsi alla tecnica italiana. Il mandolino si è diffuso ovunque, ma si è trasformato: esiste il mandolino americano, sudamericano, tedesco. Si sente la necessità di ristudiare il mandolino italiano secondo una tradizione».
Esiste anche un’orchestra giovanile europea…
«Sì, ne fanno parte strumentisti di vari Paesi e ogni anno viene convocata in una città diversa dove prova e poi tiene diversi concerti. Nel 2009 la sede sarà Savona».
Recentemente ha pubblicato un cd in duo con il chitarrista Katsumi Nagaoka…
«Con Katsumi abbiamo poco tempo fa compiuto una tournée in Giappone, dove, come ho detto prima, c’è grande interesse per questo tipo di letteratura musicale. Il cd si intitola Kaze (Vento) dal brano di Nagaoka che apre le incisioni. Tre movimenti nei quali l’autore offre altrettanti visioni del vento. E in questa ottica ci siamo divertiti a incidere brani di autori anche molto diversi partendo dall’idea che la musica attraversa il tempo sulle ali del vento».
I due artisti, in effetti, regalano una piacevole antologia di pagine varie: lavori propri (Kaze e Nuvole di Nagaoka, Ali per volare di Aonzo), brani del passato (su tutte Lascia ch’io pianga di Haendel e i delicati Notturni di Gragnani), titoli di epoca più recente (Serenata malinconica di Calace o il Concerto n.1 di Carlo Munier premiato al primo Concorso mandolinistico di Genova nel 1892).
da "Il giornale della Musica"
http://www.giornaledellamusica.it/cartaceo/articoli/home.php?a=2007/242/242_04.htm
domenica 9 marzo 2008
ANNULLAMENTO PROVE!!
giovedì 6 marzo 2008
Rincontrarsi
mercoledì 5 marzo 2008
Festa alla Casa Del Gufo
martedì 4 marzo 2008
E' andata in stampa!!!
venerdì 29 febbraio 2008
lunedì 25 febbraio 2008
Festa al Gufo!
giovedì 21 febbraio 2008
Stiamo lavorando per (2)...........
Associazione Bimbo Tu
-Via Altura 3 40139 Bologna-
L’ associazione nata in maggio del 2007, svolge le attività che si prefigge all’interno dei reparti di neurochirurgia e/o oncologia pediatrica dei nosocomi in cui venga evidenziata la necessità di intervento, nello specifico, allo stato attuale, all’interno della Divisione di Neurochirurgia Pediatrica dell'Ospedale Bellaria di Bologna, dove è operativa un “ Unità Semplice “ di neurochirurgia Pediatrica a cui è affidato il trattamento delle patologie chirurgiche cranio encefaliche e verto-midollari dell’età infantile (0-16 anni).
L'ASSOCIAZIONE si propone l’obbiettivo di aiutare i bambini e i familiari o i facenti veci durante la degenza nel reparto di Neurochirurgia Pediatrica od oncologica.
Affiancare al bambino soggetti che gli permettano di distrarsi dalla routine ospedaliera.
Indirettamente proporsi ai genitori come soggetto capace di supportarli materialmente e nella necessità economicamente.
Raccogliere la segnalazione dei medici o degli infermieri che ravvedano la necessità per i familiari o comunque, per chi assiste il bambino, di un supporto psicologico affidato ad un medico specialista, in qualsiasi periodo del ricovero ospedaliero.
Fornire la possibilità di avvalersi di interpreti qualificati per chi è estraneo totalmente o parzialmente alla lingua italiana.
Facilitare la comprensione dell’evento patologico attraverso la distribuzione ai genitori di guide rapide, sintetiche e focalizzate alla patologia specifica del bambino.
Le attività sono svolte da personale volontario dell’associazione, presente in reparto e qualora si manifesti la necessità, da personale che presta opera per consulenze.
La presenza di personale della associazione attivo coi bambini ricoverati, induce l’avvicinamento del genitore o di chi per egli, al volontario al fine di stabilire un contatto che gli permetta di porgere le domande e di esternare le perplessità che lo turbano. Si stabilisce quindi un ponte tra volontario e genitore, attraverso il sostegno al bambino, che si esterna in proposte di aiuto.
L'associazione promuove inoltre raccolte di fondi necessari all'acquisto di macchinari utili ai reparti o alle sale operatorie, nonché promuove iniziative che si rivolgono alla ricerca contro i tumori solidi dell'età pediatrica.
Alessandro Arcidiacono
Presidente Ass. Bimbo Tu